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Cosa vuol dire fare branding

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Cosa vuol dire fare branding? Questa è la domanda che mi viene posta più di frequente. Spesso qualcuno commette l’errore di identificare questa attività con la sola costruzione della visual identity e, intendiamoci, è un errore clamoroso. L’identità visiva, infatti, è una delle componenti della costruzione di brand sebbene sia quella più evidente. 

D’altra parte, per fare un esempio pratico, della nostra identità come esseri umani, l’aspetto esteriore, il nostro corpo, è la cosa che viene percepita prima di tutte, ma di certo non possiamo affermare di essere solo quello: siamo molto di più. Siamo quello che pensiamo, i nostri sentimenti, siamo le nostre esperienze, la nostra storia, i nostri valori. La maniera che abbiamo per farci conoscere e comunicare. Usiamo la parola, le azioni, le prese di posizione. 

Ecco, il branding è esattamente tutto questo: prima la costruzione di un’identità complessa, poi la sua comunicazione. 

Perché è indispensabile investire nelle attività di branding

Non esiste nessuna attività produttiva che non abbia necessità di raccontarsi. Se non comunichi non esisti e nel mare magnum delle aziende e dei professionisti bisogna trovare la maniera di emergere e di creare una relazione autentica e di valore con il proprio pubblico. 

La cosa migliore da fare sarebbe quella di capire attraverso un’analisi di mercato, dei competitor, del target, come è più adeguato costruire la propria identità e sarebbe più opportuno che questo avvenisse in una fase primaria. Moltissimi business non attecchiscono proprio per mancanza di branding o per attività messe in atto destinate ad un pubblico sbagliato.  

Investire e dedicare un budget alle voci marketing e comunicazione oggi risulta essere vitale per qualsiasi impresa. 

Inoltre fare branding significa cose importantissime: 

  • Diventare riconoscibili 
  • Acquisire autorevolezza 
  • Costruire la propria reputazione 
  • Aumentare il fatturato 
  • Restare sempre collegati al proprio pubblico

Ricordiamoci sempre che la comunicazione è costruzione di percezioni e che quindi ogni scelta di comunicazione (pantoni, immagini, video, suoni) deve essere pensata e costruita secondo quello che è il ricevente del nostro messaggio. Pensate a quanto danno possano fare un logo sbagliato, un sito sciatto e non funzionale, una pagina social non curata a regola d’arte. Siamo quello che comunichiamo e, ovviamente, ad ogni azione corrisponde una reazione. 

Il branding non è una roba solo per i grandi

Chiunque abbia un’attività deve fare branding. Sfatiamo il falso mito che gli investimenti in branding non siano necessari se si ha un negozio o un piccolo studio. Certo, gli investimenti devono essere proporzionati (ma non solo alle capacità, ma anche in relazione agli obiettivi da raggiungere), ma vanno fatti. Altrimenti molto presto ci si troverà ad essere sorpassati da qualcuno più lungimirante che ha compreso un semplice concetto: il prodotto non è tutto

Il prodotto è una parte del tutto. Se basiamo la nostra comunicazione solo sui principi di vendita e di descrizione del prodotto si entrerà immediatamente nelle logiche del prezzo più basso. 

Fare branding vuol dire attribuire al prodotto un plus che è dato dal COME e dal CHI lo mette sul mercato. 

Il risultato da cosa dipende? 

Inutile negare che la complessità esige la discesa in campo di molte competenze: consulenti, visual designer, fotografi, videomaker, programmatori, e quindi è necessario avere una discreta capacità di investimento, ma l’importante è iniziare seguendo tutti i passaggi e non in ordine sparso. Avere un buon consulente è indispensabile: è l’architetto che disegnerà la comunicazione e la strategia di sviluppo della vostra impresa. Per costruire una casa abbiamo bisogno dell’architetto in primis, poi arriva tutto il resto. 

attività di branding

Secondo ingrediente, ma non secondario, è la costanza. Fare branding significa procedere per passi, fare un percorso, seminare ogni giorno per ottenere un risultato costante e duraturo nel tempo lungo. Ma d’altra parte qualsiasi business che si rispetti non deve vivere solo nel qui ed ora, ma deve essere in grado di essere un poco visionario per poter vedere prima degli altri e saper affrontare i naturali mutamenti dei mercati, dei bisogni e dei desideri delle persone. 

Il branding serve proprio a questo, ad esserci, in maniera sana e consapevole e a curare il proprio business in maniera efficace senza disperdere capitali.

Simona Ruffino
WRITTEN BY

Simona Ruffino

Brand specialist & digital strategist. Esperta di strategie di sviluppo marketing e comunicazione, consulente professionista per diverse aziende italiane, visual concept manager del SEO & Love, premio all'eccellenza della comunicazione italiana 2015.

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