Troppe volte assisto, soprattutto in Italia, ad un aumento delle professionalità legate al digital marketing che tuttavia, una volte inserite in contesti aziendali, si scontrano con le complesse realtà organizzative e le altre aree dell’azienda, portando a risultati davvero mediocri rispetto alle attese.
Basta fare una semplice analisi sui profili Linkedin per rendersi conto che molte figure anche con ruoli manageriali se hanno meno di 10 anni di esperienza nel settore hanno già cambiato diverse aziende.
La domanda aziendale si scontra purtroppo con un grosso equivoco dei nostri tempi digitali: conoscere e saper gestire i social non significa essere digital marketing manager, ma nemmeno marketing manager.
Il punto focale a cui spesso non si da il giusto peso è proprio la conoscenza delle fondamenta del marketing che pur con strumenti nuovi e sempre in evoluzione rimangono le stesse, almeno come concetti base, ma almeno questi concetti devono essere conosciuti alla perfezione e applicati nei modi corretti!
Partiamo allora dal definirlo, questo marketing, aiutandoci con alcune affermazioni di Philip Kotler, uno dei più grandi studiosi del settore che ha sempre mantenuto salde le fondamenta del marketing applicandole ai nuovi tempi e ai nuovi strumenti.
La fondamenta nella definizione
Il Marketing è anzitutto un sistema integrato di attività, organizzato per sviluppare, attribuire un prezzo, promuovere, distribuire, prodotti e servizi capaci di soddisfare i bisogni e i desideri del target di market, per far realizzare all’impresa i suoi obiettivi.
Questo significa che in ogni attività digital, anche la più banale, come la semplice pubblicazione di un post sui social, è necessario avere ben chiaro qual è il ruolo di quel piccolo pezzo di puzzle all’interno dell’intero quadro.
Per far questo non dobbiamo tuttavia dimenticarci il ruolo centrale del cliente o del fruitore dei nostri servizi poiché il vero obiettivo è fornire la soddisfazione completa del cliente in cambio del nostro prodotto o servizio con 2 obiettivi prioritari:
- attirare nuovi clienti promettendo un valore superiore
- conservare i clienti attuali fornendo soddisfazione
Prima di iniziare un qualsiasi progetto di digital marketing dovremmo quindi fare un passo indietro e provare a rispondere a queste semplici domande di base
- Chi sono i nostri attuali e potenziali clienti?
- Quali sono le loro attuali e future esigenze?
- Come possiamo soddisfare le loro richieste?
- Possiamo offrire un prodotto/servizio di valore per il cliente?
- Possiamo comunicare adeguatamente con il cliente?
- Possiamo fornire un prodotto/servizio competitivo?
- Perché il Cliente dovrebbe comperare da noi o fruire dei nostri servizi?
Le persone al centro: il marketing human to human 1
Pur aiutandoci con strumenti e dispositivi tecnologici dobbiamo sempre mantenere al centro le persone perché è il rapporto con loro su cui ci dobbiamo focalizzare.
Le persone cercano esperienze gratificanti anche online e questo rimane uno dei motori del consumo, del lavoro e, di conseguenza della crescita e dello sviluppo.
La gratificazione che può dipendere dall’acquisto di un prodotto o dalla fruizione di un servizio dipende da scelte individuali o collettive che pur essendo influenzabili, rimangono soggettive variando a seconda dei i gusti, ossia attraverso la cultura, i valori, i caratteri.
È lo scambio volontario e concorrenziale che garantisce la migliore soddisfazione degli obiettivi di persone e aziende, infatti la volontarietà sta a significare che lo scambio soddisfa entrambi (altrimenti non avviene), ma deve essere anche concorrenziale poiché in questo modo non c’è possibilità di abuso da parte delle aziende.
Ecco perché da un principio di marketing basato sul prodotto oggi dobbiamo assolutamente riprendere il principio della libertà individuale e in particolare di quella che viene ormai definita come sovranità del consumatore che ci porta ad una approccio cliente centrico.
Ecco perché oggi il cosiddetto marketing di massa risulta obsoleto e si deve sempre considerare un marketing human to human e quindi in sostanza su misura.
Il marketing della resilienza
Anche le nuove esigenze sociali, come ecologismo e consumerismo richiedono e impongono maggiore sensibilità agli effetti che l’attività economica industriale può produrre.
La progressiva saturazione dei bisogni, inoltre richiede la conoscenza del grado di frammentazione del mercato e quindi la necessità di sapere segmentare il mercato.
Anche l’internazionalizzazione e la globalità digitale dei mercati (basti pensare agli e-commerce che vendono in tutto il mondo) richiede una nuova modalità organizzativa che consideri oltre alla realtà nazionale anche quella internazionale, globale.
Appare quindi evidente che il nuovo marketing non deve più “cercare di vendere” ma deve “aiutare a comperare” attraverso un’integrazione tra contenuti informativi e relazionali/emozionali.
Oggi con la possibilità di confronto a portata di mano o meglio di smartphone, il potenziale cliente è propenso ad acquistare un determinato prodotto solo se sarà convinto a farlo.
Più che la qualità del prodotto o il livello del prezzo, il fattore determinante in questo approccio diventa quello della comunicazione, grazie alla quale è possibile stimolare l’acquisto da parte del cliente.
L’attenzione dovrà essere rivolta alla capacità di promuovere ciò che deve essere scambiato, indipendentemente dal fatto che esso sia o meno ciò di cui l’acquirente ha effettivamente bisogno.
Ma senza queste basi teoriche, non c’è nuovo social, funnel, o strumento di automation che tenga…