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Cybercrime e sicurezza: un italiano su due protegge il proprio Smartphone

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sicurezza sul telefono

Internet offre a tutti nuove possibilità, abbattendo le distanze, permettendo l’informazione gratuita e favorendo la condivisione. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dai rischi legati a un uso improprio di questo strumento.

Secondo una ricerca condotta a dicembre 2018, dal Gruppo Europ Assistance e sviluppata con LEXIS Ricerche, in otto paesi Europei (Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Romania) è emerso che solo un italiano su due (48%) protegge il proprio Smartphone da possibili virus o malware.

Il 39% degli italiani si dichiara vulnerabile al rischio di attacco informatico, percentuale che sale al 42%quando si tratta di famiglie con minori, (a fronte di una media Europea del 30%)soprattutto durante la navigazione online.

I problemi in cui ci si può imbattere sono diversi:

Furto d’identita.

Uno dei temi centrali della ricerca, sia quando si parla di rischi che di possibili soluzioni è quello del furto di identità, un timore concreto quando si parla di crimini informatici. L’attenzione degli italiani e la relativa preoccupazione di rimanere vittima di un furto d’identità è tra le più alte d’Europa (il 55% si dichiara da “abbastanza” a “molto preoccupato” da questa eventualità), +10 punti percentuali rispetto alla media Europea e seconda nel continente solo alle preoccupazioni degli spagnoli.

Cyberbullismo.

Un altro aspetto molto importante è la tutela dei ragazzi, più o meno piccoli, da attacchi perpetrati virtualmente ma che riescono a scalfire e portare malumori (se non peggio) nella “vita reale”.

Truffe.

Le truffe per mezzo internet sono diverse e sempre nuove. Dall’account Hackerato al ricatto o alla minaccia di diffusione di immagini private, dal Phishing alle fantomatiche truffe “hai vinto un premio”.

I reati informatici contemplati dal nostro ordinamento sono molti, proprio per questo è fondamentale per adulti e ragazzi conoscerli affinchè il web non diventi un “luogo” ad alto rischio di criminalità.