L’80% di coloro che escono da un Istituto Tecnico Superiore trova lavoro entro un anno, e proprio nel settore scelto. A fare la differenza sono le competenze tecnologiche, su cui puntano questi percorsi di formazione. Piacciono alle imprese e favoriscono in modo evidente l’occupazione. Lo confermano i numeri del Monitoraggio 2019, realizzato da INDIRE.
Le tecnologie favoriscono l’occupazione giovanile
In un contesto occupazionale complicato come quello italiano, i dati del Monitoraggio 2019 del sistema ITS (Istituti Tecnici Superiori) regalano una nota di speranza ai giovani. Soprattutto se si guarda ai percorsi formativi ad alto valore tecnologico. I numeri parlano chiaro. Ad un anno dalla conclusione degli studi, l’80% dei diplomati già lavora e, nella maggior parte dei casi (9 su 10), ricopre un ruolo coerente con il suo titolo. Buone anche le rilevazioni relative al tipo di contratto utilizzato. Nel 49,3% dei casi si tratta di un contratto a tempo determinato o di una collaborazione a partita iva (regime agevolato), mentre gli altri sono contratti a tempo indeterminato o apprendistati.
Le performance migliori, però, sono quelle dei diplomi in cui le tecnologie 4.0 hanno un ruolo centrale. Il percorso “Mobilità sostenibile”, ad esempio, fa registrare l’83,4% di occupati dopo un anno, con addirittura una prevalenza assoluta di contratti a tempo indeterminato. Poco sotto, con l’82,5% di occupati, si piazza “Tecnologie dell’informazione e della comunicazione”.
Il sistema degli Istituti Tecnici Superiori
Le percentuali esposte e le storie di successo che raccontano sono il segno di un sistema che funziona e che piace alle imprese. Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), quindi, si stanno rivelando davvero una buona iniziativa. Si tratta, infatti, di percorsi formativi post diploma che permettono di acquisire conoscenze e competenze altamente qualificate, con elevato valore tecnologico e facilmente spendibili nel mondo del lavoro. Il tipo di skill che piacciono alle imprese.
Il sistema degli ITS è articolato in 17 percorsi formativi, raggruppati in 6 aree tematiche: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e per il turismo, tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Per accedere è necessario aver già conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado o un diploma quadriennale professionale.
A scegliere questo tipo di formazione sono, ad oggi, prevalentemente studenti maschi (72,6%). Dal punto di vista dell’età, il 32,3% ha meno di 20 anni, mentre il 44,9% si trova nella fascia tra i 20 e i 24. La maggior parte proviene dagli istituti tecnici (62,3), ma è buona anche la presenza di diplomati liceali (21,3%).