Se è vero che il COVID-19 ha completamente stravolto il mondo del marketing pubblicitario per come lo conoscevamo fino ad inizio 2020, è anche vero che “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. L’industria pubblicitaria si sta infatti avviando verso un nuovo modo di fare pubblicità che sempre più si avvicina al mondo dell’ influencer marketing.
La piattaforma di software Socialbakers, ha pubblicato ultimamente un rapporto sullo stato dell’ influencer marketing oggi. Dalle analisi notiamo che, se in questo periodo di pandemia il totale dell’investimento delle aziende verso macro influencer sia molto diminuito, dall’altro lato abbiamo un aumento di budget verso influencer più piccoli e di nicchia.
Perché avviare una campagna di influencer marketing
Con il nome “Influencer” ci riferiamo a qualcuno che ha la possibilità di influenzare positivamente il comportamento di altre persone verso determinati obiettivi come l’incoraggiamento all’acquisto, l’awareness, la lead generation e non solo.
Tutt’oggi, visto il continuo aumento della popolazione mondiale verso l’utilizzo dei social network, l’influencer marketing è ancora una delle migliori soluzioni per le strategie aziendali che mirano a creare una maggiore consapevolezza del marchio e attirare nuovi clienti.
Uno dei risvolti positivi per un’azienda che decide di realizzare una campagna con uno o più influencer, è nell’aver racchiuso in queste persone diverse figure importanti il regista, il produttore, l’editore e il distributore del contenuto.
Il ROI (return on investment) con una campagna svolta con un influencer, porta sempre un punteggio più alto rispetto a qualsiasi altra perché queste personalità sono viste, agli occhi del loro pubblico, come degli “amici fidati” che danno suggerimenti su cosa è meglio avere o fare piuttosto che altro.
Tutto si lega ad una questione di fiducia che si instaura nel tempo e con la personalità del personaggio. Per questo motivo, la corretta selezione dell’ influencer è fondamentale.
Nuovo stanziamento del budget per le aziende a seguito del COVID-19
L’impatto iniziale del Coronavirus ha portato ad una diminuzione complessiva dei budget di marketing da parte delle aziende, che si è riflessa in un calo accentuato degli influencer associati ai brand.
Socialbakers, ha svolto questo studio prendendo in esame l’utilizzo dell’hashtag #ad: nell’aprile 2020, a causa della pandemia mondiale il valore è diminuito del 30% rispetto all’aprile del 2019, ed è stato il valore più basso da agosto 2019.
Tuttavia, ci sono stati sviluppi dopo questa fase, incluso un discreto nuovo aumento di #ad, grazie all’attenzione data dai brand verso influencer più piccoli, che anche con una forte limitazione del budget, sono in grado di ottenere un alto engagement sul loro profilo.
La rivincita dei microinfluencer
Il terribile impatto economico causato dal COVID-19 sulle aziende, ha fatto ora ricadere l’attenzione sui nano e micro influencer che sono in grado di ottenere un forte impatto mediatico grazie al maggior engagement con il proprio pubblico, ma senza chiedere in cambio il prezzo degli influencer più grandi.
Per nano influencer intendiamo gli account che hanno tra i 1.000 e 10.000 follower mentre i micro influencer quelli tra 10.000 e 50.000.
Le persone tendono a fidarsi maggiormente degli influencer minori mentre le celebrità stanno perdendo costantemente la loro credibilità. Negli ultimi 16 mesi, circa il 40% di tutte le partnership di marchi sono state con questa tipologia di influencer.
Visto il periodo di pandemia, l’aumento degli acquisti online è aumentato in maniera esponenziale e in questo scenario, gli influencer possono meglio guidare il loro pubblico verso acquisti mirati.
Gli effetti del COVID-19 sull’Influencer marketing
Se, come abbiamo appena detto, il ruolo svolto dai micro e nano influencer è in netto aumento a causa del minor budget a disposizione delle aziende, è anche vero che l’attenzione del pubblico verso i contenuti pubblicati sui social network, aumenta in maniera costante. A causa del periodo di lockdown, molte persone sono state obbligate a lavorare da casa, e l’engagement sui social ha visto una crescita senza precedenti. Secondo recenti analisi, Facebook e Instagram hanno registrato un aumento del 50% dei livestream e solo il pubblico americano di YouTube è aumentato del 63%. Numeri altissimi che ci fanno riflettere su quanto i social media si trovino, ora più che mai, in un periodo di esplosione.
Se è vero che una parte degli interessi degli influencer sono cambiati per riflettere il momento culturale attuale, l’uso dell’ influencer marketing diventerà sempre più importante per le aziende che vogliono investire in pubblicità.