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Chi ha paura della tecnologia?

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Uomo e tecnologia

L’ostilità verso la diffusione della cultura digitale cela spesso l’ansia del cambiamento che accompagna i maggiori progressi tecnologici.  Nella maggior parte dei casi è solo mancanza di opportuna conoscenza.

Mio figlio mi ha chiesto di aprire la porticina dietro al televisore, per entrarci, e dai mamma, almeno una volta!

Mentre improvvisavo spiegazioni sulla tecnologia delle trasmissioni riflettevo su come può essere laborioso spiegare la tecnologia, soprattutto quella a cui siamo abituati. E nel frattempo, da mamma del XXI secolo mi chiedevo che rapporto avrà con le nuove tecnologie, e con il progresso. Ho rispolverato le “Le tre leggi fondamentali della Percezione del Progresso”, ( Douglas Adams,1999) che ironicamente riferiscono delle razioni  allo sviluppo tecnologico:

  1. Tutto quello che si trova nel mondo alla tua nascita è dato per scontato.
  2. Tutto quello che viene inventato tra la tua nascita e i tuoi trent’anni è incredibilmente eccitante e creativo e se hai fortuna puoi costruirci sopra la tua carriera.
  3. Tutto quello che viene inventato dopo i tuoi trent’anni è un’offesa all’ordine naturale delle cose, è l’inizio della fine della civiltà e solo dopo essere stato in circolazione per almeno dieci anni torna a essere abbastanza normale.

Nelle prime due ho probabilmente trovato la risposta, e nella terza ci ho trovato tutta la  preoccupazione che molti miei colleghi, appena ultraquarantenni, mostrano davanti al processo civile telematico, chiudendosi in un testardo conservatorismo che ci toglie qualche chance di miglioramento. 

Perché tanta inquietudine? 

La risposta, per dirla con Heidegger (L’abbandono,1959):“Ciò che è veramente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l’uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo.  

Manca dunque la conoscenza? E allora il rimedio c’è! E voi, che rapporto avete con la tecnologia?