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Il blog come fonte di reddito diretta e indiretta

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Il blog è un po’ un oggetto misterioso, uno di quelli di cui tutti hanno sentito parlare almeno una volta, senza riuscire, però, ad inquadrarlo in modo adeguato.

Per molti, soprattutto le generazioni precedenti alla mia, è davvero difficile riuscire a considerarlo un mestiere, tanto meno una fonte di reddito degna di nota.

Insomma, sono in pochi a riconoscere il blog come uno strumento di lavoro, e il blogger come una professione vera.

Ma il blog può davvero diventare una fonte di reddito affidabile? Con il blog, si possono pagare le bollette?

La risposta è sì, ma è necessario fare qualche precisazione prima.

Se ti interessa, continua a leggere.

L’evoluzione del blog: da semplice diario online a strumento di business

Il blog nasce come naturale evoluzione del diario segreto, quello che milioni di adolescenti nascondevano e proteggevano ad ogni costo.

In principio, quindi, il blog non era altro che un luogo nel quale esprimere le proprie emozioni, raccontare la propria vita, far emergere pensieri e sensazioni a volte difficili da spiegare ad alta voce.

Con il passare degli anni, lo sviluppo di nuove piattaforme di blogging, e una maggiore consapevolezza del mezzo, il blog ha iniziato ad acquistare una sua dignità, avvicinandosi un po’ a quel mondo del giornalismo considerato arroccato su se stesso e difficile da penetrare.

Migliaia di giovani e meno giovani potevano finalmente avere voce in capitolo, e inventarsi, piano piano, una professione: il blogger.

Non solo Chiara Ferragni: i blogger sono migliaia

Oggi quando si parla di blogger si tende ad associare al termine personaggi come Chiara Ferragni, Sonia Peronaci, Salvatore Aranzulla, tutti divenuti famosi e ricchi grazie al blogging e ai social network.

Ecco, tra queste eccellenze e il ragazzino che condivide la sua vita online, si posizionano migliaia di professionisti che utilizzano il blog come strumento di business, per vendere servizi di consulenza o guadagnare tramite pubblicità e affiliazioni.

Insomma, professionisti che usano il blog come fonte di reddito diretta e indiretta.

Vediamo qual è la differenza tra questi due approcci al blogging. 

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Il blog come fonte di reddito diretta: cosa vuol dire

Gli approcci al blogging sono moltissimi, ogni blogger imposta strategie differenti per guadagnare dalla propria attività.

In linea di massima, possiamo dividere questi approcci in due macro aree:

  • Advertising;
  • Consulenza/Vendita.

Con il termine advertising ci riferiamo a tutte quelle pratiche, connesse alla cara e vecchia pubblicità, che consentono al blogger di avere un ritorno economico diretto.

Quali sono queste pratiche?

  • Inserimento di banner pubblicitari generati da terzi, come quelli di Google Adsense;
  • Inserimento di banner pubblicitari forniti da partner commerciali. In poche parole, un’azienda paga il blogger per mettere il banner all’interno del blog;
  • Iscrizione a programmi di affiliazione, che consentono la generazione di banner e/o link a prodotti e servizi terzi. Il guadagno, in questo caso, può dipendere dalle visualizzazioni della pagina, dai clic al banner o link, dall’acquisto del prodotto/servizio mostrato. Un esempio è il programma di Affiliazione di Amazon (ma ce ne sono tantissimi).
  • Pubblicazione di contenuti sponsorizzati, al cui interno si parla di un prodotto o servizio, in cambio di una fee in denaro;
  • Iscrizione a piattaforme di influencer marketing e native advertising, come Buzzoole, Bloggeritalia, UpStory, Videoser (se sei un vlogger), e tante altre.

Come puoi immaginare, questa strada porta con sé un vantaggio e uno svantaggio abbastanza evidenti:

  1. Vantaggio: il blogger non risponde a nessuno, lavora per se stesso e ciò che riesce a guadagnare è frutto solo ed esclusivamente del suo impegno;
  2. Svantaggio: il guadagno è direttamente proporzionale alla “potenza di fuoco” del blogger, ovvero alle visite che riesce a generare e al grado di influenza conseguito.

Sia chiaro, nessuna professione privata diventa remunerativa senza impegno e sacrificio, quindi i vantaggi e gli svantaggi vanno incasellati nelle opportunità e nei rischi d’impresa.

Il blog come fonte di reddito indiretta: cosa vuol dire

Se il blog come fonte di reddito diretta si collega alla macro area “advertising”, viene da sé che il blog come fonte di reddito indiretta punta alla vendita dei propri servizi di consulenza o dei propri prodotti.

Cosa vuol dire?

Che il blogger sfrutta lo strumento del blog per promuoversi, per far conoscere i propri servizi/prodotti, acquisire lead e ricevere richieste di preventivi e collaborazioni.

In poche parole, il blogger guadagna facendo il proprio mestiere, e il blog non è altro che uno strumento di personal branding, una vetrina, un megafono per raggiungere persone potenzialmente interessate a ciò che ha da offrire.

Oltre a vendere la propria consulenza o i prodotti che commercializza, il professionista blogger può aumentare le proprie entrate sfruttando delle opportunità che il blog, e il web in genere, gli offre.

Ad esempio:

  • può partecipare come relatore ad eventi di settore;
  • può ricevere una proposta editoriale e pubblicare un libro;
  • può svolgere attività di formazione, in proprio o per conto terzi;
  • può sfruttare il proprio know how e la propria esperienza per sviluppare strategie di blogging per altri professionisti o aziende;
  • può scrivere contenuti per altri professionisti o aziende.

Come in precedenza, anche in questo caso la capacità di generare profitti da parte del blogger è proporzionata alla qualità della sua presenza online.

Più è esposto, maggiore sarà la platea intercettata, di conseguenza i possibili clienti da acquisire.

Fonte di reddito diretta e indiretta: la forza del mix

Abbiamo visto i due approcci principali che un blogger può adottare per generare un reddito, ma non è mica detto che si escludano a vicenza.

Anzi, parafrasando i latini: “in mix stat virtus”.

Sì, perché le fonti di reddito dirette e indirette non solo possono coesistere, ma andrebbero sfruttate entrambe, in modo da ampliare le proprie opzioni e guadagnare di più.

Nessuno vieta, infatti, di sfruttare banner e affiliazioni mentre si costruisce il proprio personal branding per vendere consulenze o prodotti, di ospitare post a pagamento da alternare ai propri, di fare formazione e collaborare come influencer ad alcuni progetti interessanti.

Quello che conta è il progetto che il blogger ha in mente e che intende costruire, e la credibilità come professionista.

Se non sei credibile, il talento non basterà. E nemmeno le visite.

Conclusioni

Il blogger è una professione a tutti gli effetti, e il blog non è altro che uno strumento di business, così come il sito web di un’azienda o il software gestionale utilizzato in ufficio.

A differenza di altri strumenti, però, il blog ha bisogno di una cosa fondamentale: buoni contenuti.

E, fidati, produrre buoni contenuti non è affatto semplice. E no, non possono farlo tutti.

Non è un caso, infatti, che pochissimi blogger diventano milionari, una piccola percentuale riesce a costruirsi una professione dignitosa, mentre la maggior parte non è in grado di sbarcare il lunario.

Come ogni professione, richiede competenze. Quindi, se vuoi fare il blogger per mestiere, devi studiare, acquisire skill tecniche, e impegnarti al massimo.

Francesco Ambrosino
WRITTEN BY

Francesco Ambrosino

Classe 1984, Digital Marketer specializzato in Gestione Blog Aziendali, Formazione Professionale, SEO Copywriting, Social Media Management e Web Writing. Membro di Open-Box e Comunicatica, co-creatore di Digitalklive.

Sono burbero, sbuffo spesso e ho già le rughe. Amo il cinema, le serie tv americane, la musica, i libri. Mi nutro di parole, pop corn ed emozioni forti. Mi commuovo spesso, e non me ne vergogno affatto. Non parlo di cose che non conosco, quindi parlo poco. Se posso, scrivo. Per lavoro, coso il coso.

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